31 mar 2016

"Mille Gru" di Kawabata Yasunari - impressioni


"Mille Gru" di Kawabata Yasunari

La trama di "Mille Gru" da sola ha qualcosa di profondamente disturbato.
A ripensarci a posteriori potrebbe averla pensata Mishima, mi dico, in quanto a perversione.
Però "Mille Gru" non è una storia sulla perversione e questo è ben chiaro a chiunque l'abbia letta: anzi, si realizza solo alla fine del libro, che l'autore tinge magistralmente con una vena di tristezza, che la storia è un'esaltazione alla purezza dei sentimenti umani.


La vicenda in brevissimo - senza spoiler

Kikuji è un giovane impiegato ormai orfano che vive da solo con la domestica in una vecchia casa tutta da ristrutturare. Dopo la morte dei genitori, il padiglione per la cerimonia del tè è rimasto chiuso e i tatami hanno iniziato a puzzare di muffa.
La cerimonia del tè - il fil rouge del romanzo - era il passatempo preferito del padre di Kikuji che negli anni aveva collezionato una vasta varietà di vasellame e di ceramiche pregiate. A Kikuji la cerimonia del tè non interessa granché ed è quasi sollevato per non dover più vedere la maestra di cerimonia del tè, Kurimoto Chikako: la donna, sgradevole nell'aspetto e nel carattere, era stata per brevissimo tempo l'amante di suo padre. Il ricordo più vivido che Kikuji conserva di lei, sin da bambino, è la disgustosa voglia sul suo seno.
Nonostante ciò, all'inizio del libro Kikuji si sta dirigendo proprio a casa sua. Chikako lo ha invitato alla cerimonia del tè per presentargli una giovane possibile fidanzata, Inamura Yukiko. Alla cerimonia sono presenti anche la signora Ota  la figlia (autoinvitate, a detta della Kurimoto).
La signora Ota era stata l'altra amante del padre di Kikuji, quella con cui era stato più a lungo fino al momento della sua morte.
Da lei, rimasta vedova, il padre di Kikuji aveva acquistato tutto i preziosi serviti da tè del marito. Kikuji è sorpreso di vederla in una simile circostanza.
Dopo la cerimonia, la signora Ota aspetta Kikuji fuori dalla casa di Chikako per parlargli di suo padre.
Ma il loro incontro darà il via a una fatale successione di eventi che sfocerà nel suicidio della signora Ota e nella strana relazione fra sua figlia Fumiko e Kikuji, basata sul senso di colpa per essere stati legati ai rispettivi genitori da un affetto immorale e illecito.


Cosa ne penso di "Mille Gru"

A mio avviso, "Mille Gru" è un'opera i cui contenuti negativi sono messi sotto una luce bianca, pura. dove il senso di colpa, il sentimento più lurido dell'animo umano, lontano dalle accuse della morale appare nudo e indifeso.
Il senso di colpa di "Mille Gru" è una conseguenza dell'amore.
Sembra quasi un ossimoro, ma è così: l'amore che fa gioire, che unisce, che crea è anche la causa del senso di colpa che distrugge, annienta e divide.
E la cosa più assurda sta nella certezza, alla fine del libro, che la colpa di tanto dolore non è di nessuno. La colpa è del destino e della debolezza dell'essere umano.

Su internet potrete trovare la trama completa del libro, ma io credo che valga la pena leggerlo. Qui mi limiterò a dare il mio parere a lettura appena conclusa.
Le due figure che più mi hanno colpito sono Kurimoto Chikako e Inamura Yukiko.

La signorina Inamura è una figura quasi inesistente della narrazione, eppure il titolo del romanzo è ripreso proprio dal motivo del suo obi alla cerimonia del tè.
La signorina Inamura è così al margine della narrazione da arrivare a crederla una sorta di bambola inanimata: niente suggerisce in lei una particolare forza o debolezza d'animo, non si fa cenno ai suoi pensieri. Il suo volto è un foglio bianco sui cui appare una grazia apatica priva di profondità.
Da quando le trattative per il fidanzamento con Kikuji iniziano, fino a quando le stesse vanno a monte, lei non sembra né particolarmente felice né particolarmente triste, come se l'idea di un futuro matrimonio non la preoccupasse.
Io però intuisco che dietro il suo personaggio c'è di più. Sento che il rifiuto ingiustificato di Kikuji sarà la scintilla che segnerà con il senso di colpa anche la sua vita, come un'epidemia, un circolo vizioso... il senso di colpa finirà con l'imbrattare anche la sua candida bellezza.

Chikako invece è particolare: lei non si è limitata a sentirsi in colpa, lei ha fatto di questo sentimento le fondamenta della sua vita. Innanzitutto, si sente colpevole della sua brutta voglia sul seno che la porterà a vivere tutta la sua vita lontana dagli uomini. Esaspererà questa sua mancanza di femminilità fino a trasformarsi in una specie di ibrido. Non ha mai superato l'abbandono del padre di Kikuji e non riesce a nascondere l'odio nei confronti della signora Ota, la donna che ha avuto tutto ciò che lei desiderava. Nella sua infinita meschinità e indelicatezza, nel suo bisogno quasi fisiologico di far soffrire gli altri, io rivedo la me stessa di un anno fa e forse per questo riesco a giudicarla con indulgenza.
Certamente, Chikako è il personaggio più negativo dell'intera vicenda, l'unica che in fin dei conti non appare mai sotto una luce benigna. Ma io spezzo una lancia in suo favore.
Quando ciò che ami ti sfugge dalle mani senza che tu possa farci niente, la ferita può continuare a bruciare a lungo e il tempo invece che lenire il taglio a volte provoca l'effetto opposto.
Il senso di colpa e di inadeguatezza raramente si affievolisce con il trascorrere degli anni.

Considerazioni finali sull'opera

Credo che Kawabata con Chikako abbia voluto guidare il lettore attento all'interpretazione che credeva più consona. E' nel buio grigiore di Chikako, su cui neanche la narrazione oggettiva dei fatti è riuscita a dimostrarsi clemente, che il lettore riesce a muoversi a compassione. Chikako è una donna estremamente sfortunata, che più di tutti gli altri è rimasta vittima delle circostanze.

Se la recensione vi ha incuriositi vi invito a leggere il libro voi stessi.
Non dimenticate di condividere la recensione con i vostri amici, colleghi, parenti... insomma, con chi volete. Io resto a disposizione per dubbi, domande e commenti qui sul blog, sulla mia pagina facebook "ukidafune" e via mail.
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Io vi auguro come sempre una buona lettura <3

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