16 apr 2017

« silenzio »

Tu eri ovunque.
Con un tremito, il calore del tuo petto si è diffuso fino alla punta delle mie dita.
E credo di averti amato incondizionatamente, come la sabbia del deserto può amare un temporale.

Eri ovunque e sotto il mio tocco la tua pelle ammetteva di essere vulnerabile - vulnerabile e sincera.
Nessuna stupida barriera, nessuna finzione.
Solo... coraggio.


«Coraggio e amore».

Finalmente, guardandoti negli occhi, ho capito cosa significasse.
Mi chiedi di lasciarmi andare, di non avere più paura di soffrire se questo mi impedisce di vivere.
Ma come faccio, quando mi rivolgi sguardi così indecifrabili da sembrare carichi di rabbia?
Come faccio quando, come ieri, concentri tutto il mondo in un solo respiro e un attimo dopo sei ovunque - siete ovunque, tu e il mondo intero, e mi scivolate dentro prima che me ne accorga?

E la mia testa macina, macina pensieri fino a ridurli in polvere, lavora di continuo, instancabilmente...
Ma all'improvviso tu eri ovunque e finalmente io, anche se per un istante brevissimo, in testa ho sentito solo silenzio.


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